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Lettera 22
Olivetti

Lettera 22 Olivetti: Legendary Products - legend19

Per assistere all’esplosione del mercato di massa delle portatili bisogna attendere il 1950 e la “mitica” Lettera 22.
Progettata da Giuseppe Beccio e disegnata da Marcello Nizzoli, questo modello innova profonda­mente le portatili precedenti. La tastiera è incorporata nella carrozzeria, così come il rullo, di cui sporge solo la manopola; anche l’ingombro della leva dell’interlinea è minimo, per soddisfare nel modo migliore le esigenze di trasportabilità e di limitato ingombro. Le prestazioni sono ottime, grazie alla precisione dei martelletti di stampa e ai cinematici studiati in modo tale da rendere più leggera e agile la pressione sui tasti.
Il successo è immediato e nel corso degli anni ’50 coinvolge sempre più numerose categorie di utenti anche al di fuori degli uffici. Illustri scrittori e giornalisti, tra cui Montanelli e Biagi, faranno della Lettera 22 un inseparabile compagno di viaggio, a cui non rinunceranno neppure con l’arrivo della scrittura elettronica.
Entrata nelle collezioni permanenti del MoMA – Museum of Modern Art di New York e premiata con il Compasso d’Oro nel 1954, la Lettera 22 viene scelta (1959) dall’Illinois Technology Institute come il miglior prodotto in termini di design degli ultimi 100 anni.
Le vendite della Lettera 22 sono sostenute da un prezzo conveniente (42.000 lire, negli anni ’50 pari all’incirca a una mensilità di paga operaia) e da vivaci campagne pubblicitarie. I manifesti sono firmati da grandi maestri della grafica pubblicitaria: Nizzoli, Pintori, Savignac e altri; ai testi collaborano ben noti intellettuali e scrittori.
La Lettera 22 diviene, insieme a prodotti come la Vespa della Piaggio (uscita nel 1946) e alle Fiat 600 (1955) e 500 (1957), uno dei simboli dell’Italia che cambia e che si modernizza. Rimasta sul mercato fino alla metà degli anni ‘60, raggiunge un massimo di produzione annua di oltre 200.000 unità.

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